Venezia, 2 febbraio 2021 – Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato oggi all’unanimità il Progetto di legge n. 26, illustrato in Aula dal primo firmatario, il Vicepresidente dell’Assemblea legislativa Nicola Finco (Liga Veneta), che aggiorna la legge regionale n. 18/2001 istitutiva del Corecom, l’organo di gestione, consulenza e controllo della Regione in materia di comunicazioni.
La proposta legislativa introduce la possibilità di rielezione dei componenti del Comitato Regionale per le Comunicazioni per due mandati consecutivi, come già avviene in altre regioni e nel rispetto dei criteri stabiliti dalla disciplina nazionale in materia di designazioni a pubblici incarichi. Viene eliminato così il divieto di rielezione immediata dei componenti del Corecom: allo stato attuale, infatti, in Veneto è prevista la possibilità di svolgere più mandati, purché non consecutivi; di conseguenza, il Consiglio avrà la possibilità di rieleggere uno, tutti o nessuno dei componenti del Comitato.
La novellazione, inoltre, consente di individuare un Vicepresidente del Comitato e recepisce il percorso che ha condotto all’attivazione presso il Corecom delle cosiddette “deleghe di seconda fase”, deleghe che, in via generale, riguardano la definizione di controversie tra utenti e operatori di comunicazione elettronica, la tenuta del Registro degli Operatori della Comunicazione (R.O.C.), nonché la vigilanza sul rispetto degli obblighi di programmazione e delle disposizioni in materia di esercizio dell’attività radiotelevisiva locale, mediante il monitoraggio delle trasmissioni dell’emittenza locale.
Le Consigliere Elisa Venturini (Forza Italia) e Cristina Guarda (Europa Verde) sono intervenute per sottolineare la necessità di promuovere, divulgare e quindi valorizzare ulteriormente il lavoro del Corecom, analogamente alla Consigliera Elena Ostanel (il Veneto che Vogliamo) che ha evidenziato, inoltre, l’opportunità di implementare il lavoro del Comitato con quello delle Consigliere di parità presenti nelle istituzioni, anche sui temi della parità di genere, delle fake news e dell’hate speech nei social media.
(fonte: ARV)